Due stranieri, un nigeriano e un egiziano, sono stati fermati dalla Squadra Mobile di Agrigento con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Avrebbero trasportato in territorio italiano 40 persone partite dalle coste libiche. Secondo quanto ricostruito, durante la traversata si sarebbero registrate delle difficoltà al motore del barcone sul quale viaggiavano e una persona si sarebbe gettata in mare, annegando.
Un nigeriano di 23 anni e un egiziano di 35 anni sono ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per i due è scattato quindi il decreto di fermo di indiziato di delitto. Il provvedimento, firmato dal Procuratore della Repubblica Luigi Patronaggio e dal sostituto procuratore Cecilia Bavarelli, è stato emesso all’esito di un’articolata attività info-investigativa condotta dalla Squadra Mobile su delega della locale Procura della Repubblica.
I particolari dell’attività di Polizia Giudiziaria in tema di contrasto all’immigrazione clandestina sono stati resi noti stamani in una conferenza stampa svoltasi alla Questura di Agrigento. Presente il vicecapo della Mobile Giovanni Franco.
I due fermati, in violazione della normativa vigente, avrebbero trasportato in territorio italiano a bordo di un gommone 40 stranieri. Il barcone proveniente dalle coste libiche è giunto a Lampedusa lo scorso 10 novembre.
In particolare, mentre uno pilotava il gommone l’altro, dotato di bussola, dava indicazioni sulla rotta da seguire. I migranti erano salpati dalle coste libiche lo scorso 8 novembre. Dopo circa due giorni di navigazione, il motore del gommone su cui viaggiavano avrebbe avuto dei problemi. In balìa delle onde si erano quindi avvicinati a un peschereccio intento a raccogliere le reti da pesca.
Secondo quanto ricostruito, alcuni di loro si erano tuffati in mare e, aggrappandosi alle reti da pesca, sarebbero riusciti a salire a bordo del peschereccio, il cui equipaggio aveva poi tratto in salvo il resto dei migranti, non rendendosi conto però, dato il buio e le difficili condizioni meteo, che uno di loro, gettatosi in mare, nel tentativo di raggiungere il peschereccio e mettersi in salvo non vi era riuscito, annegando. I fermati sono stati già trasferiti nel carcere di contrada Petrusa.
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