Una voce femminile con una telefonata anonima giunta ai carabinieri nei giorni scorsi avrebbe fornito indicazioni su dove cercare il corpo di Gessica Lattuca, madre di quattro figli svanita nel nulla lo scorso 12 agosto.
A dirlo è il giornalista Emilio Orlando, che da venerdì a oggi, domenica, è stato a Favara per conoscere i posti e per incontrare i familiari e i conoscenti di Gessica Lattuca.
La notizia è ovviamente in fase di verifica. I carabinieri smentiscono. Potrebbe trattarsi anche di un depistaggio o di qualche mitomane.
Secondo il giornalista, la donna al telefono avrebbe riferito che il corpo di Gessica sarebbe stato gettato dal suo assassino in un pozzo artesiano nelle campagne di Punta Bianca, una località situata nel comune di Favara tra Villaggio Mosè e Porto Empedocle.
Secondo l’anonima, l’omicidio della ragazza sarebbe maturato proprio nell’ ambito familiare, ma su questo particolare sono in corso accertamenti su cui gli investigatori e la Procura di Agrigento mantengono il più stretto riserbo.
La chiamata giunta ai carabinieri, secondo quanto scritto da Orlando, sarebbe partita da una cabina telefonica sita nella zona di San Leone o Villaggio Mosè, vicino al lido di “Zingarello”. La zona indicata dalla voce anonima è un’ ampia area dove ci sono alcuni pozzi artesiani profondi alcune decine di metri. Proprio lì, continua il giornalista, si concentreranno le ricerche effettuate intorno alla località della scomparsa di Gessica Lattuca. Il maltempo che si è abbattuto su quella parte della Sicilia ha reso particolarmente difficili le ricerche che riprenderanno nei prossimi giorni.
Nel mese scorso il Reparto Investigazioni Scientifiche dei carabinieri di Messina, con il nucleo investigativo del comando provinciale di Agrigento, avevano svolto dei rilievi dentro le abitazioni private di Filippo Russotto, per ora unico indagato per la scomparsa, ex compagno di Gessica e padre di tre dei quattro figli della donna. Gli inquirenti durante i sopralluoghi avevano trovato alcune macchie di sangue nel bagno dell’uomo, ma dai successivi esami del DNA quelle tracce ematiche sono risultate appartenere al fratello della scomparsa che si era ferito accidentalmente. Nonostante ciò la Procura agrigentina non ha ancora dissequestrato le case di Russotto dopo l’istanza di dissequestro presentata dall’ avvocato Salvatore Cusumano, difensore dell’ indagato. Probabilmente gli investigatori aspettano i risultati di altro materiale sequestrato all’ ex compagno prima di scagionarlo del tutto.
Proprio ieri pomeriggio presso il Castello Chiaramontano di Favara e in mattinata al Liceo “ Martin Luther King” si sono tenuti due incontri, uno con la cittadinanza a cui hanno anche partecipato le istituzioni civili e religiose e l’altro con gli studenti per spiegare e far capire che Favara non è omertosa e che le mobilitazioni per le ricerche di Gessica non si sono mai interrotte.
La sindaca Anna Alba e gli interventi hanno sottolineato come alcuni servizi giornalistici abbiano leso la dignità di una realtà dove i residenti hanno un’ enorme voglia di riqualificare quelle zone in cui c’è degrado e abbandono. Ma la cittadina a ridosso della Valle dei Templi è anche molto altro. È la prima località -scrive Orlando- ad aver creato il “ Farm Cultural Park”, una residenza per artisti e luogo di cultura sorto proprio in una parte della città che prima era completamente abbandonata.
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