Intervento all’Assemblea regionale siciliana in questi giorni da parte del Governatore Nello Musumeci. Il presidente, parlando di rifiuti, ha affermato di sentirsi “un commissario straordinario dimezzato”. Musumeci ha anche fornito dettagli sulla “differenziata”.
“Continuo a sentirmi un commissario straordinario dimezzato, nessuno dei poteri speciali in deroga al sistema che vige da decenni è stato conferito al sottoscritto”. Sono queste le parole di sfogo e di accusa al governo centrale lanciate in questi giorni dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Lo ha fatto nel corso del suo intervento all’Assemblea regionale siciliana, dove in Sala d’Ercole ha riferito sull’emergenza rifiuti. Musumeci ha precisato di essere stato commissario soltanto per sei interventi, soprattutto nelle province di Palermo e Trapani, con un solo intervento a Casteltermini, in provincia di Agrigento.
Il Governatore ha spiegato che di fatto non ha i poteri di deroga. “L’ordinanza del governo centrale, e non per iniziativa del governo regionale – ha aggiunto Musumeci – prevede il trasporto dei rifiuti in eccedenza fuori dall’Isola. Trasferire i rifiuti fuori è stata una richiesta del Governo Gentiloni che non è stata negata dall’attuale Governo, quindi dobbiamo procedere su questa linea”.
“Questo significa – puntualizza il Presidente – porre gli oneri sulla tariffa e sulla tassa di smaltimento e su questo non è previsto alcun potere speciale”. Ad ogni modo Musumeci assicura che fino ad ora cittadini e Comuni non sono stati caricati di altri oneri e che non è stato trasferito fuori dai confini regionali un solo chilo di rifiuti.
Il Governatore ha anche affrontato la questione differenziata. “Il freno alla raccolta differenziata è determinato dalle tre grandi aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina – ha detto -. A Palermo siamo intorno al 15%, a Catania al 7,5%, a Messina al 15%. Siracusa, che sembrava essere indietro, ha invece già superato il 22%. Ad oggi il risultato a livello di raccolta differenziata medio in Sicilia si attesta intorno al 30%”.
Quota che, se si escludessero dalla media regionale le tre città metropolitane, salirebbe al 40%. Su 390 comuni, sono 80 quelli che non raggiungono il 20% di differenziata.
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