Un batterio, tossine e acque malsane. Sarebbero queste le cause che hanno portato alla morte di anatre e pesci alla foce del fiume Akragas.
La moria di anatre e pesci che fino a pochi mesi fa animavano copiosi la foce del fiume Akragas è stata causata da un batterio, il Clostridium, dalle sue tossine e dalle acque malsane presenti nel fiume. A dirlo è l’associazione ambientalista MareAmico, la stessa che questa estate ha denunciato e documentato con immagini la morte di pesci e volatili sulle rive del corso d’acqua di Maddalusa.
“Finalmente, dopo alcuni mesi, sappiamo qualcosa di più – ha precisato il responsabile di MareAmico, Claudio Lombardo – e questo grazie al fatto che l’Asp di Agrigento ha risposto a una Interrogazione Parlamentare che ne chiedeva conto”.
Inizialmente si sarebbe esclusa solo la presenza del virus dell’aviaria e l’ingestione di sostanze tossiche. Dopo l’accertamento da parte dell’Istituto Zooprofilattico, nell’esemplare esaminato, MareAmico spiega come si sia rivelata “la positività all’escherichia coli nel cuore e di clostridi nel fegato”.
In particolare quest’ultima sembra essere la causa di morte più probabile, se messa in correlazione a condizioni di alta temperatura ambientale e a scarsa ossigenazione delle acque che possono avere causato una proliferazione di questi batteri e il conseguente sviluppo di tossine.
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