54 giorni fa la scomparsa di Gessica Lattuca, RIS ancora al lavoro. Ieri mattina ispezionata parte della casa di campagna della famiglia Russotto. Nel pomeriggio si è passati alla casa in paese di Filippo Russotto. Controlli eseguiti anche stamattina con unità molecolari.
Dal quel 12 agosto 2018 sono trascorsi 54 giorni e ancora non si sa dove sia Gessica Lattuca.
Il caso continua a interessare l’opinione pubblica nazionale. Trasmissioni di emittenti nazionali come “La Vita in Diretta”, “Quarto Grado”, “mattino5”, “pomeriggio5”, parlano del caso della scomparsa di Gessica Lattuca e fanno collegamenti televisivi in diretta da Favara.
Proseguono le attività di ricerca e controllo nelle zone dove Gessica è potuta essere stata prima di sparire e, chissà, pure dopo.
Dopo esserci già stati da ieri pomeriggio, stamattina i carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche e unità molecolari hanno continuato i loro rilievi in via Fratelli Gracchi, una traversa di via Agrigento, nella casa di Filippo Russotto, padre di tre dei quattro figli di Gessica Lattuca.
Si cerca qualsiasi traccia che possa dare un concreto aiuto agli investigatori per risolvere anche questo giallo. Eventuali tracce riguardanti le indagini saranno poste sotto sequestro.
Via Fratelli Gracchi è esattamente due traverse dopo via Bolzano, dove ha preso fuoco l’auto dell’ex datore di lavoro di Gessica, Gaspare Michele Volpe, 60 anni.
Il nome di Volpe rientra nel primo dei due fascicoli aperti dalla Procura nei quali si farebbe il nome di Gessica Lattuca, quello riferito a prestiti e usura e prostituzione. L’altro fascicolo aperto dalla Procura riguarda invece la “sparizione” della stessa Gessica Lattuca.
A seguire passo passo le operazioni di ricerca delle tracce c’erano anche i carabinieri di Favara con il comandante della tenenza locale, Giovanni Casamassima, e il tenente colonnello comandante del reparto operativo di Agrigento, Rodrigo Micucci.
Le ricerche da parte degli uomini del RIS e degli animali degli speciali reparti nella casa di campagna sita in contrada Burraitotto – Malvizzio, nelle campagne di Naro, in una traversa della SS 576, sono iniziati intorno alle 11e30 sotto la pioggia che aveva reso davvero difficile il lavoro di ricerca sul terreno di pertinenza della vecchia “Robba” dei Russotto.
I cani molecolari utilizzati sono specializzati e addestrati per fare parte di un’unità cinofila ad hoc che si occupa di “casi speciali”. Dotati di un grande potere olfattivo, sono in grado infatti, a naso, di seguire una pista umana. Non solo la scia di odore, puzza, o profumo di chi è appena passato ma anche di un individuo che è passato da un certo luogo parecchio tempo prima.
Un cane molecolare ha infatti un naso che percepisce e distingue anche le più piccole particelle di odore, le “molecole”, appunto, e riesce a memorizzare le tracce e ad associarle in modo da non perderle.
Sul posto c’è stato ovviamente anche Filippo Russotto che, ricorda l’avvocato Salvatore Cusumano, (nella foto) presente pure lui sul posto, “…non è indagato”.
“La casa viene utilizzata solo nel periodo estivo -ci ha detto l’avvocato Salvatore Cusumano- È chiusa da circa 14 anni. Dopo la morte del padre i Russotto non ci sono più andati. Non è utilizzata da parecchio tempo, non c’è nemmeno l’acqua”.
L’immobile appartiene a tutta la famiglia Russotto, è stato ereditato un paio di mesi fa. Sono comunque stati ispezionati un forno per le pizze, il pozzo, un magazzino e la vecchia “Robba”.
“I signori Russotto sono sereni, -ha continuato Cusumano- stanno collaborando con i carabinieri. Avevamo messo in conto una eventuale perquisizione, non da parte dei Ris, ma l’avevamo messa in conto. Credo che si tratti comunque di un’ordinaria procedura investigativa. Siamo in attesa di eventuali risposte”.
“Gessica conosceva questo posto -ha detto l’ex compagno, padre di 3 dei suoi 4 figli, Filippo- è normale che lo conoscesse, è la mia compagna. Io sono tranquillissimo. I carabinieri, i Ris sono qua, è giusto che facciano i loro controlli -ha continuato-. La speranza è di ritrovarla viva. Questo voglio io. I miei figli domandano sempre della mamma. Io spero di ritrovarla”.
Le ricerche sono poi proseguite a Favara, in casa di Filippo Russotto.
I RIS hanno sbarrato il passaggio di via Fratelli Gracchi con un’automobile e hanno controllando ogni cosa. Hanno scattato foto ovunque e in diverse angolazioni. Hanno eseguito degli scatti fotografici pure dal balcone di casa dell’abitazione di Filippo Russotto, al primo piano.
Verso le 19e30 si è conclusa la prima ispezione, soprattutto fotografica, all’interno dei locali dell’abitazione e nel magazzino posto al piano terra. L’ispezione ha continuato poi nel magazzino con il LUMINOL mentre diversi colleghi sono quindi rimasti fuori casa, davanti al portone d’ingresso dell’abitazione di Russotto, esattamente dietro il furgone del Reparto Investigazioni Scientifiche, a discutere sugli accertamenti.
Il Luminol è utilizzato dalla Polizia Scientifica per determinare e rilevare tracce di sangue, anche lavate o rimosse. Usando la proprietà chimica della luminescenza emette luce blu reagendo con il ferro presente nell’emoglobina del sangue.
Terminate le indagini nel magazzino, verso le 19e40, è stata la volta dell’auto di Filippo Russotto, una Ford Focus di colore azzurro. A causa della pioggia battente, e perché il luminol ha bisogno di buio intorno per essere utilizzato, è stata fatta entrare dentro il magazzino. Le indagini hanno interessato pure una moto e un’altra auto.
I Carabinieri dei RIS sono quindi rientrati in casa per ispezionare l’abitazione, stavolta con il luminol. I lavori sono continuati fino alle ore 22.00. L’abitazione di Russotto poi è stata posta sotto sequestro per dare la possibilità ai carabinieri del RIS di continuare anche oggi con gli accertamenti.
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