Sono stati fermati dalla Polizia a seguito di un decreto della Procura di Agrigento. Sono indiziati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Sono indiziati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Parliamo di quattro tunisini che sono stati fermati ieri sera dalla polizia a seguito di un decreto della Procura della Repubblica di Agrigento.
Gli stessi avrebbero lo scorso 13 settembre trasportato una 70tina di migranti dalla Tunisia fino a Lampedusa da dove – una volta sbarcati – furono successivamente trasferiti all’hotspot di Trapani. Secondo gli inquirenti, i fermati erano così organizzati: uno faceva da comandante, uno da copilota, l’altro da motorista e l’ultimo, armato di coltello, teneva l’ordine a bordo del natante.
I dettagli sono stati illustrati oggi in conferenza stampa alla Questura di Agrigento, alla presenza del Commissario Capo Giovanni Franco, funzionario addetto alla Squadra Mobile agrigentina.
Le indagini, svolte in sinergia dalle Squadre Mobili delle Questure di Agrigento e Trapani, sono state coordinate dal procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio e dal sostituto procuratore Cecilia Baravelli.
Nonostante le difficoltà incontrate nell’attività info investigativa, gli agenti sarebbero riusciti a raccogliere preziose testimonianze da parte di alcuni migranti sbarcati che avrebbero consentito di ricostruire quanto successo.
Questi, secondo quanto emerso oggi in conferenza stampa, sarebbero stati anche minacciati – con tanto di coltello puntato contro – di non collaborare, una volta sbarcati, con le autorità competenti. Da qui la non grande propensione dei migranti a parlare.
Il “costo del biglietto” per la traversata, ha spiegato il Commissario Capo Giovanni Franco, variava di passeggero in passeggero. In qualche caso il prezzo per salire sulla imbarcazione, precaria, si aggirava intorno ai 6mila dinari, corrispondenti a circa 2mila euro.
In conferenza stampa è intervenuto anche il Questore di Agrigento Maurizio Auriemma. Lo stesso si è congratulato per il lavoro dispendioso e ad oltranza svolto dagli agenti, che in poco tempo – dovendo agire celermente anche in quanto i ricordi degli sbarcati col tempo si sarebbero fatti sempre più sbiaditi – sono giunti all’esecuzione dei quattro fermi. I tunisini fermati sono stati portati al carcere di Trapani.
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