Si discute la mozione di sfiducia al sindaco in un consiglio comunale infuocata. E tale e tanta è la pressione che il primo cittadino si sente male e finisce in ospedale.
Accade a Gela, grande centro in provincia di Caltanissetta e quinta città della Sicilia, dove oggi è terminata la sindacatura di Domenico Messinese, eletto tre anni fa con i grillini ed espulso dal Movimento 5 Stelle sei mesi dopo l’elezione. I pentastellati non gli perdonarono alcune scelte relative ai rapporti con l’Eni nonché la mancata rinuncia a una parte dell’indennità. Dopo una lunga crisi, che si è protratta per mesi, Messinese si è presentato stamattina in consiglio dove si doveva discutere la mozione di sfiducia, annunciando le dimissioni dei suoi assessori. Si è aperto così un dibattito dai toni molto aspri, interrotto intorno a mezzogiorno quando il primo cittadino ha lasciato l’aula per un malore. In Comune è arrivata un’ambulanza, ma Messinese si è allontanato dall’edificio raggiungendo l’ospedale con un altro mezzo. Poco dopo l’ulteriore colpo di scena della mattinata: il sindaco dall’ospedale comunicava via pec le proprie dimissioni, riservandosi però venti giorni di tempo per ritornare sui suoi passi. Dimissioni superate qualche minuto dopo, però, il quando consiglio gli ha comunque votato la sfiducia con 26 voti su 28, due gli astenuti. Gela adesso sarà commissariata fino al prossimo anno quando si tornerà a votare.
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