Il termine stabilito per la stipula degli accordi era il prossimo 31 luglio, pena la decadenza del sindaco e della giunta inadempienti. Il presidente del Tribunale amministrativo Calogero Ferlisi ha accolto però la richiesta di sospensiva dell’ordinanza presentata dai sindaci di Palermo e Catania.
Secondo la decisione del Tar, la sospensione non dovrebbe comportare alcun serio inconveniente per l’amministrazione regionale e per i suoi obiettivi. Gli si può dare anzi più tempo per sollecitare i comuni interessati ad attuare quanto necessario per risolvere una situazione di emergenza che da decenni lega la Sicilia e lo smaltimento dei rifiuti. Infine il Tar autorizza la Regione ad attuare quanto necessario – anche nominando dei commissari – per svolgere in sostituzione dei comuni inadempienti quanto disposto dall’ordinanza Musumeci.
In sostanza, dunque, l’unico ”particolare” che è stato sospeso è la decadenza degli enti locali che entro il 31 luglio non firmeranno l’accordo per il trasferimento dei rifiuti oltre la Trinacria. Secondo i giudici ”la prevista decadenza degli organi comunali potrebbe, verosimilmente, determinare una gravissima situazione di conflitto istituzionale e amministrativo tale da pregiudicare il raggiungimento di quegli stessi obiettivi ragionevolmente e legittimamente perseguiti dall’ordinanza impugnata”.
Sindaci e Anci, dal canto loro, chiedono più tempo per firmare gli accordi che consentirebbero l’invio fuori regione dell’immondizia. Contestano anche l’obbligo di dovere contrattualizzare con una delle quattro società individuate dalla Regione senza gara ma con un semplice avviso. Le ditte individuate sono una di Bolzano, una di Trapani, l’altra di Floridia e l’ultima di Lentini.
Questa sospensione ”conferma la necessità più volte ribadita anche dall’Anci – afferma il sindaco di Palermo e presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando – di un reale cambiamento della politica regionale in tema di rifiuti dopo anni di disattenzione e assenza di impiantistica che hanno generato una situazione di calamità istituzionale”.
”Il decreto del Tar di Palermo – commenta invece il governatore Nello Musumeci – è il riconoscimento della serietà e legittimità della nostra ordinanza sui rifiuti. Si sospende soltanto la decadenza dei sindaci inadempienti ma si conferma la bontà di tutta l’ordinanza sorretta, sono parole del magistrato, – aggiunge il presidente – ”da forti e articolate motivazioni””.
Il capo della giunta regionale fa sapere che il Governo della trinacria adotterà tutte le misure necessarie, senza escludere la nomina dei commissari, come autorizzato dallo stesso Tar. ”Confido tuttavia nella leale collaborazione dei comuni – conclude Musumeci – e soprattutto dei sindaci delle grandi città capoluogo che da decenni non si occupano, colpevolmente, della raccolta differenziata, in una disarmante alleanza con passati governi regionali omissivi e compiacenti – conclude il Governatore – utilizzati ancora oggi da alcuni amministratori come comodo alibi per eludere i propri obblighi di legge in materia di rifiuti”.
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