Il giovane si è presentato negli Uffici della Squadra Mobile nella tarda mattinata di ieri insieme agli avvocati Pennica e Neri. È stato tratto in arresto in esecuzione a un decreto di fermo emesso dal Sostituto Procuratore Elenia Manno e poi è stato portato al carcere di c.da Petrusa. I reati che gli vengono contestati sono il duplice tentato omicidio e il porto di armi illegale.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, Burgio sabato scorso avrebbe avuto una discussione sul peschereccio, sembra per futili motivi, con il pescatore Angelo Marino. Avrebbe allora atteso che la vittima rientrasse più tardi al molo empedoclino e, una volta scesa dall’imbarcazione, il presunto attentatore avrebbe sparato un colpo di pistola, calibro 7.65, all’indirizzo di Marino, colpendolo alla coscia.
James Burgio – sempre secondo l’accusa – avrebbe tentato di sparare anche contro l’armatore del peschereccio, R. V., ma per due volte l’arma si sarebbe inceppata. Sarebbe allora fuggito dal porto a bordo di un motore, facendo perdere le proprie tracce.
Intensa l’attività di rastrellamento, interrogatori di testimoni e perquisizioni a tappeto che la Squadra Mobile diretta da Giovanni Minardi ha condotto ininterrottamente subito dopo l’accaduto. Poi, ieri, il sospettato si è consegnato.
”La rapidità di individuazione e cattura del colpevole in questo caso – scrivono dalla Questura – è dovuta anche al clima di collaborazione che gli investigatori della Squadra Mobile hanno rilevato tra le vittime e tra i testimoni”.
Alla prima fase delle indagini ha collaborato anche personale della Volanti di Agrigento, diretto da Francesco Sammartino, e del Commissariato di Porto Empedocle, diretto da Chiara Sciarabba.
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