Questa la conclusione del processo scaturito dall’incidente stradale mortale per La Mendola. Ieri il giudice monocratico Giuseppe Miceli ha condannato a un anno di reclusione, per omicidio colposo, il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale Giuseppe Principato. Condanna sempre a un anno di reclusione e sempre con la stessa accusa anche per il responsabile dell’ufficio manutenzione Gaspare Triassi.
Per loro il pm Calogero Montante aveva chiesto la condanna a un anno e sei mesi. L’incidente mortale nel quale perse la vita Chiara La Mendola risale alla sera del 30 dicembre del 2013, in via Cavaleri Magazzeni. Secondo la ricostruzione dell’accusa, l’agrigentina avrebbe perso il controllo dello scooter a causa di una buca presente in strada, finendo tragicamente tra le ruote di una Nissan Micra che stava procedendo in direzione opposta.
Secondo la difesa, invece, l’incidente non sarebbe stato causato da quella buca e, comunque, i due funzionari comunali non ne avrebbero avuto responsabilità in quanto non era stata segnalata.
In precedenza era stato assolto l’81enne Giuseppe Valenti, ex insegnante, l’anziano che era alla guida della Nissan Micra contro la quale la giovane agrigentina andò a impattare.
Ieri la condanna per Principato e Triassi. Il giudice ha stabilito anche una provvisionale di 25mila euro per i genitori e di 10mila euro per i fratelli di Chiara La Mendola. I familiari si erano costituiti parte civile al processo.
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