La costruzione del viadotto risalirebbe ai primi anni ’80. Il pubblico ministero ieri mattina ha chiesto la condanna a un anno e 8 mesi di reclusione per l’allora direttore dei lavori Stefano Orlando, che ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. L’accusa è quella di disastro colposo.
Il ponte Petrulla, come detto, ebbe un improvviso cedimento strutturale nel luglio del 2014. In quell’occasione diverse vetture rimasero coinvolte in un tamponamento a catena. Il tratto, strategico collegamento tra i comuni agrigentini di Licata, Ravanusa, Campobello di Licata, Canicattì e l’entroterra nisseno, è stato poi ripristinato e lo scorso marzo è stato riaperto al traffico, dopo quasi quattro anni.
L’inchiesta era inizialmente condotta dal pubblico ministero Carlo Cinque e dopo il suo trasferimento alla Procura di Monza è passata nelle mani del pm Elenia Manno.
L’accusa si è avvalsa di una consulenza tecnica per dimostrare come sarebbero stati proprio degli errori strutturali e in fase di realizzazione del ponte la causa del suo cedimento.
Coinvolto per il crollo del ”Petrulla” è anche il suo progettista, l’ing. Angelo Cammarata, 87 anni, originario di Caltanissetta ma da sempre residente a Catania, per il quale si sta procedendo con il giudizio ordinario. La prossima udienza, davanti al giudice per l’udienza preliminare di Agrigento, Stefano Zammuto, è stata fissata per il 25 settembre.
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