Ecco com’era ieri la scena del crimine: bastoni, armi da taglio e sangue ovunque. Erano circa le ore 7.00 del mattino quando al ”112” è arrivata la segnalazione di una grave lite tra più persone in pieno centro a Naro.
Sul posto sono accorsi i militari della locale Stazione e quelli del nucleo operativo della Compagnia di Licata. Ai loro occhi si è presentata però la scena di un efferato crimine. Immediate sono scattate le indagini.
A occupasi dei repertamenti gli specialisti della Sezione Rilievi del Reparto Operativo del Comando Provinciale. A entrare in azione anche i carabinieri di Caltanissetta.
Il presunto autore dell’omicidio è il 44enne Lupascu Vasile, anch’egli bracciante agricolo domiciliato a Naro.
I carabinieri, identificata la vittima, avrebbero ricostruito come tra la stessa e Vasile, nel tempo, fossero sorti dei dissapori. È scattata allora la caccia all’uomo che è stato ritrovato nei pressi dell’ospedale di Caltanissetta in compagnia del figlio 18enne.
Padre e figlio sono stati condotti in caserma e ascoltati dagli inquirenti. Nei loro vestiti, subito sequestrati, sono state trovate tracce di sangue. Sequestrata anche una grossa spranga ancora intrisa di sangue, trovata sull’auto del figlio di Vasile che era stata lasciata nel parcheggio del nosocomio nisseno.
A circa tre ore dall’omicidio sono dunque scattate le manette ai polsi del 44enne, del figlio 18enne e della moglie 38enne, portati in carcere su disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento. L’accusa è di ”omicidio volontario in concorso”. I tre – ricostruiscono i carabinieri – si sarebbero appostati insieme vicino all’abitazione di Constantin Pinau, aggredendolo e ferendo al braccio anche sua moglie.
Resta in parte da chiarire il movente del delitto, l’ipotesi più accreditata sembra essere quella di un tragico epilogo scaturito da vecchi rancori tra due nuclei familiari.
Ancora una volta quanto denunciato dal procuratore Patronaggio in occasione dei recenti crimini avvenuti nell’agrigentino si è verificato. Ancora una volta, per motivi personali, un altro caso di ”giustizia fai da te”.
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