Udienza, ieri, al Tribunale di Agrigento per il processo scaturito dall’omicidio del marmista di Cattolica Eraclea Giuseppe Miceli, di 67 anni, ucciso all’interno del proprio laboratorio di via Crispi. Era il 7 dicembre del 2015.
Il collegio giudicante ha disposto la trascrizione di tutte le intercettazioni agli atti dell’inchiesta. Il prossimo 28 settembre l’incarico della trascrizione sarà conferito a un perito, poi si procederà con l’audizione dei primi testi della Procura.
A rappresentare l’accusa il pm Gloria Andreoli. Imputato al processo, con l’accusa di essere l’omicida dell’anziano Miceli, è il cattolicese Gaetano Sciortino, 53enne anch’egli di Cattolica Eraclea. La vittima, il giorno dell’assassinio, venne brutalmente uccisa a colpi di oggetti contundenti, quali lastre di marmo e arnesi da lavoro, alla testa e al torace.
Non chiaro, ancora oggi, risulta il movente del delitto. A un certo punto dell’attività investigativa si è pensato a una rapina finita in tragedia, ma l’ipotesi è stata poi scartata.
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