Per 20 di loro, ieri, è stato disposto il rinvio a giudizio. A deciderlo, durante l’udienza preliminare, il giudice Stefano Zammuto. Il processo inizierà il prossimo 29 ottobre.
Le posizioni di altri due dipendenti del Comune di Palma di Montechiaro, alla prima udienza, sono state stralciate per un problema di notifica; verranno probabilmente processati a parte. I restanti quattro imputati, infine, avevano chiesto in precedenza il giudizio abbreviato ottenendo anche come condizione quella di sentire alcuni teste che, secondo la strategia difensiva, dovrebbero confermare il fatto che si sarebbero allontanati dal posto di lavoro per ragioni d’ufficio. Il troncone abbreviato continuerà il 18 settembre.
Il processo scaturisce dall’operazione ”Come back soon”, tradotto in italiano significa ”torno subito”. A entrare in azione – con pedinamenti e servizi di osservazione – i carabinieri, coordinati dal pm Alessandra Russo. I presunti furbetti del cartellino di Palma di Montechiaro furono sorpresi anche grazie all’ausilio di telecamere nascoste all’interno del Comune e puntate sulla macchinetta che legge i badge.
I particolari furono resi noti in conferenza stampa. Dalle indagini, eseguite anche da militari in borghese, sarebbe emerso un fenomeno diffuso: l’assenteismo, che consiste nel timbrare il cartellino per attestare la propria presenza sul posto di lavoro per poi invece allontanarsi e svolgere mansioni, anche personali, che nulla hanno a che fare con il fine istituzionale del lavoro stesso.
Questo comportamento, che sarebbe stato adottato anche da alcuni capi settori e che avrebbe lasciato gli uffici ”scoperti”, avrebbe recato un danno economico e d’immagine all’Ente Comune e un disservizio agli utenti.
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