La difesa chiedeva la rimessa in libertà di Sabella e l’annullamento dell’ordine di custodia che era stato emesso nei suoi confronti dal gip del Tribunale di Palermo e poi confermato dal riesame. Adesso arriva la ”riconferma” da parte della Cassazione che rende definitiva l’ordinanza cautelare e dispone il carcere per l’ex sindaco.
L’accusa con la quale, lo scorso gennaio, è stato arrestato l’ex primo cittadino di San Biagio Platani è quella di concorso esterno in associazione mafiosa. Sabella si dimise dalla carica di sindaco proprio in seguito al suo coinvolgimento nell’operazione ”Montagna”, che avrebbe assestato un duro colpo ai mandamenti e alle famiglie mafiose del territorio agrigentino.
Secondo le accuse, Santo Sabella avrebbe stretto un accordo con il presunto capomafia del paese, Giuseppe Nugara. Gli avrebbe fatto dei favori, tra i quali piccoli appalti e posti di lavoro assegnati a persone a lui vicine, in cambio di voti e di un sostegno elettorale in vista delle amministrative del 2014. Secondo la difesa, invece, non ci sarebbe stato alcun patto e tra i due non ci sarebbero stati che ”normali rapporti all’interno di un piccolo paese dove ci si conosce tutti”.
Intanto a San Biagio Platani lo scorso 10 giugno doveva essere tempo di nuove elezioni cittadine. Al Municipio però, fino al termine ultimo per la presentazione delle liste, nessuno ha manifestato la volontà di concorrere alle Comunali.
Lo scorso mese l’assessorato agli Enti locali ha dunque nominato il commissario straordinario che guiderà il Comune di San Biagio Platani. Si tratta di Filippo Gagliano, dirigente dell’ufficio ispettivo del dipartimento delle Autonomie locali, che già in passato ha avuto esperienze del genere.
Il commissario straordinario manterrà la carica e i poteri degli organi comunali – sindaco, Giunta e Consiglio – fino a prossime elezioni oppure fino allo scioglimento dell’ente per infiltrazioni mafiose.
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