È questa la versione dell’avvocato Calogero Vetro, il difensore del favarese 79enne Vincenzo Galiano arrestato dai carabinieri con l’accusa di essere l’autore dell’omicidio del compaesano 73enne Baldassare Contrino, avvenuto questo lunedì in c.da Caltafaraci, tra Favara e Agrigento.
Secondo la difesa di Galiano, l’assistito non voleva fuggire. ”Stava per andare dai carabinieri – precisa l’avvocato Vetro – ma era sconvolto. Ha avuto fin da subito un atteggiamento collaborativo”.
Secondo la tesi difensiva, Galiano avrebbe sparato per legittima difesa, per difendersi dall’aggressione di Contrino. Tra i due, hanno accertato i carabinieri, nel tempo sarebbero sorti dissapori.
Uno degli elementi centrali della vicenda è anche l’arma del delitto, una vecchia revolver calibro 38, per la quale il 79enne dovrà rispondere dell’accusa di porto abusivo di arma da fuoco. Galiano avrebbe spiegato agli inquirenti che avrebbe ereditato la pistola da uno zio e che per vari motivi non l’aveva ancora denunciata.
Intanto a breve l’interrogatorio per decidere sulla convalida dell’arresto. A chiederla il pm Chiara Bisso e il procuratore Luigi Patronaggio. A pronunciarsi in merito e sull’eventuale misura da applicare all’anziano favarese il gip Alessandra Vella.
Per il 79enne è tempo di accertamenti medici in considerazione all’aggressione che avrebbe subito. Verifiche sarebbero state fatte anche sulla compatibilità tra le sue condizioni di salute e il regime carcerario.
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