D’Orsi, accusato di concussione, peculato e altri abusi d’ufficio, già in primo grado aveva ottenuto l’assoluzione da quasi tutte le accuse. In appello il Pg Emanuele Ravaglioli aveva chiesto una condanna a 4 anni e mezzo di reclusione ma i giudici hanno infine accolto le tesi dei difensori, gli avvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari.
Parte delle accuse mosse presso il tribunale di Palermo nei confronti di Eugenio D’Orsi – per le quali appunto la sentenza è di assoluzione – riguardavano il ”fine istituzionale”, secondo l’accusa non adeguatamente motivato, di alcune spese tra le quali il rimborso di una quindicina di pranzi, alcuni consumati in autogrill o paninerie. Per questi motivi, in primo grado, D’Orsi era stato condannato a un anno di reclusione.
Altre accuse per le quali i giudici scagionano Eugenio D’Orsi riguardano presunte vicende collegate alla sua villa di Montaperto. In una di queste, l’accusa contestava la concussione: l’ex presidente della Provincia avrebbe preteso di non pagare dei lavori di ristrutturazione svolti presso il suo immobile da una ditta iscritta nella lista delle imprese di fiducia dell’allora Provincia.
Sempre riguardante la villa di Montaperto è anche un’altra presunta vicenda, per la quale si chiedeva la condanna per peculato. D’Orsi era accusato di avere sottratto le risorse lavorative di un agronomo della Provincia, occupandolo piuttosto con dei lavori di sistemazione di alcune palme all’interno della stessa villa.
Altre ipotesi di abuso d’ufficio riguardavano l’affidamento di incarichi, da parte del già presidente D’Orsi, a personale esterno senza fare piuttosto ricorso a quello dipendente.
È stato assolto pure il vicesegretario dell’Ente dell’allora Provincia Ignazio Gennaro, condannato in primo grado a otto mesi di reclusione per avere dato l’ok al rimborso delle spese di D’Orsi.
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