La chiusura dell’impianto di Siculiana, consequenziale al ”NO” alla conferma della deroga da parte del neonato Governo nazionale, ha causato disagi per i comuni che conferivano lì i propri rifiuti con conseguenze che sono state sotto gli occhi di tutti.
Infine, la Regione ha trovato una soluzione temporanea. Quanti conferivano a Siculiana sono stati autorizzati a portare i rifiuti in altri impianti della Sicilia, che adesso rischiano la saturazione dovendo accogliere tonnellate e tonnellate di rifiuti dalle province rimaste ”orfane”.
Per molti comuni agrigentini è stata scelta la grande discarica di Sicula Trasporti, tra Catania e Lentini. Ciò naturalmente si traduce in maggiori tempi di percorrenza per gli autocompattatori e, soprattutto, maggiore spesa e costi in più per il conferimento a carico degli enti comunali.
Due giorni fa il Presidente della Regione, Nello Musumeci, ha firmato una nuova ordinanza. E lo ha fatto senza un accordo col ministero dell’Ambiente. È stato varato il ricorso temporaneo a una speciale gestione dei rifiuti fino al prossimo 30 novembre. Il provvedimento mira a ”convincere” i paesi della Sicilia ad aumentare la percentuale di differenziata; perché se non aumenta, le discariche saranno sempre sommerse dai rifiuti.
Entro il primo di ottobre i comuni potranno portare in discarica una quantità di rifiuti non superiore al 70% di quella che veniva scaricata lo scorso anno. Gli eventuali rifiuti in eccesso vanno portati fuori dalla Sicilia, o anche fuori dai confini nazionali, e i costi del trasferimento sono a carico degli stessi comuni.
Inoltre, entro il 31 luglio, gli enti comunali dovranno avere stipulato i contratti con ditte specializzate per il conferimento dei rifiuti in eccesso fuori dai confini regionali e dovranno trasmettere alla Regione gli stessi contratti. Una regola molto stringente, che in caso di violazione prevede la decadenza degli organi comunali.
Insomma, i sindaci che non si adeguano rischiano di andarsene a casa. La direzione in cui si spinge è l’aumentare la percentuale di differenziata, in modo da conferire in discarica meno rifiuti e scongiurare l’eventualità di portare quelli in eccesso fuori dalla Sicilia, con gli esorbitanti costi che tale operazione comporterebbe.
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