A fornire questi dati è l’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica, che lo scorso 16 maggio ha pubblicato il Rapporto Annuale 2018 che descrive la situazione del nostro Paese dal punto di vista dell’economia, del sistema delle imprese, del lavoro, della popolazione, delle reti e delle relazioni sociali, dei servizi e delle diseguaglianze territoriali.
Oggi si diventa genitori sempre più tardi. Considerando le donne, l’età media alla nascita del primo figlio è di 31 anni nel 2016. Il valore è in continuo aumento dal 1980, quando l’età media era di 26 anni.
Di particolare interesse, nell’elaborato dell’Istat, sono i dati relativi alla popolazione straniera che – al primo giorno del corrente anno – mostrano un incremento di 18 mila persone rispetto all’anno precedente. Valori modesti, comunque, se comparati con quelli degli anni Duemila.
Nel 2017 si stima che i nati con almeno un genitore straniero siano intorno ai 100mila (il 21,1% del totale dei nati). Dal 2012 il ”contributo” in termini di nascite della popolazione straniera residente è comunque in calo; a diminuire sono in particolare i nati da genitori entrambi stranieri, con una stima pari a 66mila nel 2017 (14,2% sul totale delle nascite).
Diminuisce il numero medio di figli delle cittadine straniere, pari a 1,95 nell’anno scorso, ma rimane comunque superiore alla media delle cittadine italiane di 1,27 figli.
Considerando solo la popolazione minorenne, si stima che nel 2016 nel nostro Paese ci siano circa 700mila ragazzi stranieri residenti nati da genitori entrambi stranieri.
Le immigrazioni dall’estero si sono ridotte da 527 mila iscritti in anagrafe nel 2007 a 337 mila stimati nel 2017. Le emigrazioni per l’estero invece sono triplicate, passando da 51 mila a 153 mila. Un ”saldo migratorio” positivo all’anno scorso pari a 185mila unità.
Negli ultimi anni, inoltre, stanno diminuendo le migrazioni ”interne” al suolo italiano, dal Mezzogiorno verso il Centro–Nord. I flussi migratori dalle regioni meridionali verso l’estero però negli ultimi anni sono quasi raddoppiati.
Nonostante la presenza di stranieri, la cui popolazione rispetto a quella italiana è caratterizzata da una età media più giovane e una fecondità più elevata, l’Italia è il secondo Paese più vecchio al mondo, con un rapporto –al primo gennaio 2018 – di 168,7 anziani ogni 100 giovani.
L’Italia, d’altronde, è da tempo tra i Paesi più longevi sul globo. Secondo le stime riferite al 2017, la speranza di vita alla nascita in Italia ha raggiunto 80,6 anni per gli uomini e 84,9 per le donne. Il valore più alto sul territorio nazionale si registra nelle province di Firenze e Trento, mentre quello minino è rilevato nelle province di Napoli e Caserta. L’aspettativa di vita in buona salute, sempre alla nascita, ha una media nazionale di 60 anni per gli uomini e di 57 anni e 8 mesi per le donne.
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