Continua il processo scaturito dalla presunta vicenda delle tangenti al Comune di Campobello di Licata. Protagonisti dell’interesse degli inquirenti sono due ex funzionari dell’Ente, licenziati in seguito all’arresto. Sono il già citato Francesco La Mendola, 48 anni, che ha patteggiato la pena a 2 anni e 8 mesi di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici, e l’ex dirigente dell’ufficio Ambiente Giuseppe Nigro, anch’egli 48enne, per il quale si sta procedendo con il rito abbreviato.
L’arresto in flagranza di reato per La Mendola, l’uomo immortalato dalle telecamere nascoste intento a intascare una tangente di 3mila euro, era scattato lo scorso 13 settembre. Secondo la ricostruzione effettuata in seguito alle indagini, i responsabili della ditta ”Omnia”, che stava lavorando a Campobello, avrebbero ricevuto ricatti e pressioni via via sempre più espliciti per continuare a lavorare con il Comune.
Gli imprenditori si sarebbero allora rivolti ai carabinieri che hanno organizzato la ”trappola” fatta di intercettazioni e registrazioni e soprattutto di telecamere nascoste, telecamere che hanno ripreso il momento della consegna della tangente.
Scattato l’arresto in flagranza di reato per concussione, La Mendola avrebbe allora tirato in ballo anche il suo superiore, Nigro, affermando che avrebbe concordato ogni cosa con lui. Accuse, a dire dell’ex dirigente dell’ufficio Ambiente e del suo legale, che altro non sono che millanterie. ”Io non so nulla di quella tangente – aveva affermato Nigro in una precedente udienza –. La Mendola ha fatto tutto da solo, peraltro è parente di uno dei due imprenditori che ha costretto a pagare la mazzetta”.
Ieri, in mattinata, l’accusa rappresentata dal pm Paola Vetro aveva concluso la requisitoria chiedendo per Giuseppe Nigro la condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione, ritenendo che ”le accuse fossero pienamente provate”. Dopo la camera di consiglio, si attendeva la sentenza del giudice che invece vuole prima sentire l’imprenditore Angelo Incorvaia che materialmente consegnò la tangente. Incorvaia, che insieme al collega Valerio Peritore si è costituito parte civile al processo, sarà sentito il prossimo 14 giugno.
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