”A seguito dell’avviso di garanzia ricevuto e in attesa di un chiarimento che riguarda la mia persona – spiega Catanzaro – ho comunicato ai preposti organi dell’associazione la mia autosospensione dalla carica di presidente di Sicindustria. Come ho già detto, – ha aggiunto Catanzaro – il mio obiettivo è adesso quello di fornire agli inquirenti ogni elemento utile per agevolare la ricostruzione della verità storica e assicurare, al contempo, serenità alle oltre 1.500 imprese e agli oltre 80 mila dipendenti che Confindustria rappresenta in Sicilia”.
Al posto di Catanzaro al vertice dell’associazione degli industriali è adesso il palermitano Alessandro Albanese. Nei giorni scorsi si era autosospeso anche Rosario Amarù, vicepresidente di Sicindustria e anch’egli indagato per il ”caso Montante”. Ai due imprenditori, oltre a presunti reati di corruzione e abuso d’ufficio, i pm nisseni contesterebbero soprattutto il finanziamento illecito della campagna elettorale di Rosario Crocetta del 2012, campagna che portò all’elezione dello stesso Crocetta quale Governatore della Regione Siciliana.
Giuseppe Catanzaro era stato eletto un anno e due mesi fa quale presidente di Sicindustria, succedendo proprio a Antonello Montante. Montante è ai domiciliari per l’inchiesta che è stata ribattezzata dai media con il suo cognome e nella quale risulta coinvolto lo stesso Catanzaro.
L’ex numero uno degli industriali siciliani Antonello Montante, secondo le indagini coordinate dai procuratori di Caltanissetta, avrebbe messo su una sorta di rete di spionaggio – avvalendosi anche di figure interne al mondo dei servizi segreti, dei Carabinieri, della Polizia e della Guardia di Finanza – per acquisire informazioni riservate sull’inchiesta avviata tre anni fa nei suoi confronti per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti, in tal modo Montante avrebbe spiato l’attività dei magistrati, ostacolando le indagini dei pm.
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