Accertamenti che sono stati richiesti dai difensori di Gaetano Sciortino, anch’egli cattolicese come Miceli, l’operaio 53enne accusato di essere l’autore del massacro e dell’omicidio dell’uomo. Il 67enne venne brutalmente ucciso a colpi di oggetti contundenti, lastre di marmo e arnesi da lavoro, alla testa e al torace.
I risultati degli esami, ai quali avrebbero partecipato consulenti di difesa e Procura, sono al momento sconosciuti. Verranno resi noti probabilmente nelle prossime settimane, quando andranno a far parte del fascicolo del processo.
Sciortino fu arrestato lo scorso 20 ottobre dai carabinieri, misura poi confermata anche dal Riesame di Palermo. I suoi legali si sono rivolti in questi giorni alla Cassazione per impugnare la decisione del Riesame, che a sua volta aveva confermato l’ordinanza del gip Stefano Zammuto, e chiedere la scarcerazione di Sciortino. La decisione dei giudici ermellini non è stata ancora presa, non si esclude che possa arrivare nelle prossime ore.
Non chiaro, ancora oggi, risulta il movente del delitto. A un certo punto si ipotizzava una rapina, ma l’ipotesi è stata poi scartata. A coordinare l’inchiesta durante l’attività investigativa il pm Silvia Baldi. Il fascicolo è adesso nelle mani della collega Gloria Andreoli.
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