Erano stati arrestati dai carabinieri alcuni giorni fa per l’ipotesi di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in quanto i militari ritrovarono all’interno della loro abitazione un quantitativo di droga che avrebbe potuto fruttare, se immessa nel mercato, circa 30mila euro. Sono i fratelli campobellesi Giuseppe e Agostino Melluzza, di 30 e 27 anni, fruttivendoli.
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, non ha convalidato l’arresto del maggiore dei due. I loro legali, gli avvocati Salvatore Manganello e Salvatore Loggia, avrebbero dimostrato al Gip che l’accusa a carico di Giuseppe Melluzza era infondata perché il fruttivendolo 30enne non era a conoscenza di quanto c’era all’interno della cella frigorifera. Cella al cui interno – secondo la ricostruzione fornita dai militari – c’erano 10 grammi di cocaina e vari panetti di hashish, per un peso complessivo di circa mezzo chilo.
Il Gip, accogliendo la richiesta dei legali, non ha dunque convalidato l’arresto per il campobellese che torna quindi in libertà.
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