A breve l’amministrazione 5s di Favara manderà diritto diritto a casa dei contribuenti favaresi la TARES 2013, la TARI 2014 e quella 2015, la TARSU 2012, l’IMU 2013 e 2014 e la TASI 2014 e 2015.
Negli avvisi saranno pure inserite le tasse di mora, di infedele denuncia, di omessa denuncia.
Insomma favaresi, preparatevi a svuotare i portafogli e i vostri congrui conti in banca e tutto questo entro i prossimi 8 mesi, entro la fine del 2018.
Lo si evince da un verbale della Commissione Straordinaria di Liquidazione del Comune di Favara n.4 del 18 aprile, dove è scritto – nero su bianco – che la Responsabile del servizio tributi del Comune ha stilato un calendario per trasmettere gli avvisi ai cittadini di Favara, con il primo in ordine di tempo entro il prossimo 30 giugno.
Ecco dunque quali sono queste ”attività” degli uffici tributari del Comune di Favara divise in cinque punti.
Entro il 30 giugno dovrebbero essere emessi e notificati gli ”avvisi di messa in mora” TARES per l’anno 2013 e TARI per gli anni 2014/2015.
Entro il 30 settembre dovrebbero essere emessi e notificati ai cittadini favaresi gli ”avvisi di infedele denuncia TARES anno 2013 e TARI anno 2014” e gli ”avvisi di accertamento per omessa denuncia e omesso pagamento IMU anni 2013 e 2014”.
E ancora, appena un mese dopo, entro il 30 ottobre, è prevista l’emissione e la notifica per gli avvisi di ”omessa denuncia TARSU 2012 e TARES anno 2013”.
Infine, gli uffici tributari prevedono di effettuare anche l’emissione e la notifica degli ”avvisi di accertamento per omessa denuncia e omesso pagamento TASI anni 2014 e 2015”, ma non è dato sapere il termine ultimo entro il quale si prevede di compiere tale azione. Il periodo di riferimento è comunque sempre il corrente anno.
Insomma, la questione TARSU 2011 non si è ancora nemmeno conclusa, con qualche cittadino ancora infuriato, che la questione dissesto finanziario porterà adesso a questa ulteriore, repentina e massiccia richiesta di denaro da parte del Comune.
Come mai? Si chiederà qualcuno!
L’amministrazione Alba nel giugno del 2017 aveva deciso per questioni di opportunità di procedere con la chiusura del dissesto finanziario con l’iter ”semplificato”.
Ciò vuol dire che la commissione straordinaria di liquidazione si occuperà di pagare i debiti che il Comune ha fatto fino al 31 dicembre 2015, mentre la riscossione delle entrate per lo stesso periodo resta appannaggio dell’attuale amministrazione.
La commissione ha quindi chiesto adesso alla responsabile del servizio dei tributi di sapere a che punto era la procedura di recupero crediti fino al 2015, ed ecco che in risposta arriva il calendario, pronto per iniziare a trasmettere gli avvisi di accertamento.
E poi, senza il recupero di questi crediti, il bilancio comunale non si può nemmeno chiudere. E Favara è ferma da diversi anni, oramai.
Insomma, adesso sono dolori. Il problema sarà riuscire a pagare!
I cittadini sono vessati, si sta cercando di raschiare non più il fondo del barile, ma pure il fondo stesso.
Chi non ha pagato fino ad adesso, non lo ha fatto perché è un furbetto o perché non ce la fa proprio?
Ognuno si passi la mano sulla coscienza.
Commenta articolo