L’accusa, durante la requisitoria, aveva chiesto la condanna a un anno di reclusione, ma per il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Maria Alessandra Tedde, ”il fatto non costituisce reato”.
È un verdetto di assoluzione quello che ieri – tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio – è stato pronunciato nei confronti di Giuseppe Valenti, l’automobilista 81enne che alla guida della sua Nissan Micra rimase coinvolto in un incidente stradale che costò la vita alla 24enne Chiara La Mendola.
Il tragico evento avvenne il 30 dicembre del 2013 in viale Cavaleri Magazzeni; secondo le ricostruzioni la ragazza era a bordo del suo scooter quando, dopo avere urtato con la ruota su di una buca presente nel manto stradale, perse il controllo del mezzo, finendo in un violento impatto con l’auto di Valenti che procedeva in direzione opposta.
L’accusa nei confronti dell’anziano automobilista era quella di omicidio colposo ma, come detto, per il giudice ”il fatto non costituisce reato”.
Sempre sulla vicenda riguardante la prematura morte di Chiara La Mendola, sotto processo con la stessa accusa di Valenti sono finiti anche il dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale di Agrigento Giuseppe Principato e il funzionario Gaspare Triassi, responsabile del servizio di manutenzione stradale.
I due sono imputati in quanto, secondo la tesi accusatoria, non avrebbero provveduto a eliminare o segnalare la buca che avrebbe fatto perdere a Chiara La Mendola il controllo del suo mezzo e – con esso – la vita.
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