Ieri, nel pomeriggio, la decisione del giudice per l’udienza preliminare Stefano Zammuto che ha emesso la sentenza di condanna. Durante il processo, celebrato con il rito abbreviato, l’accusa aveva chiesto per i due la condanna a 4 anni e 2 mesi di reclusione.
Per il più grande degli imputati, Antonio Bellavia, è stata chiesta la trasmissione degli atti alla Procura in quanto lo stesso avrebbe implicitamente accusato i carabinieri di avere redatto un falso verbale, nel quale ci sarebbero delle imprecisioni. Avrebbe provato a scagionare il parente, affermando che le armi erano sue e che il giovane non ne sapeva niente al riguardo.
Come detto, i due Bellavia furono arrestati verso la metà del giugno 2017, a Favara. Erano stati fermati, in tarda mattinata, a bordo di un’auto mentre stavano percorrendo via Che Guevara e ritrovati in possesso di due pistole, una ”Taurus” e una ”Smith E Wesson” con matricola abrasa.
Matricola il cui numero era stato quasi interamente ricostruito lo scorso 25 settembre grazie agli accertamenti tecnici eseguiti sulle due armi da fuoco presso il laboratorio del Ris di Messina.
Per quanto riguarda la Taurus, era stato invece accertato in precedenza come la pistola fosse stata rubata nel 2010 a Carmelo Nicotra, il 34enne favarese destinatario dell’agguato compiuto il 23 maggio dello scorso anno in via Torino, a Favara. Sparatoria dalla quale, miracolosamente, Nicotra è riuscito a salvarsi pur rimanendo ferito. Episodio per il quale i due Bellavia figurano nella lista degli indagati.
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