Il finanziamento, di poco più di 4 milioni di euro, –ricostruiscono i finanzieri– era stato ottenuto nell’ottobre del 2006. I lavori, a ribasso d’asta, iniziarono nel maggio del 2007 e dovevano essere conclusi entro 18 mesi, e cioè entro novembre del 2008. Tra sospensioni, mancanza di autorizzazioni e altro, i lavori si protrassero sino all’agosto del 2013; nel giugno del 2014 poi le opere vennero collaudate: in quella occasione il collaudatore accertò il mancato collegamento alla rete elettrica. Da quella data, trascorsi ormai quasi quattro anni, –secondo quanto ricostruito dai finanzieri– l’impianto di depurazione non è ancora funzionante.
A seguito di attività di controllo, personale della Guardia di Finanza avrebbe riscontrato un anomalo caso relativo allo scarico delle acque reflue prodotto dall’agglomerato urbano del comune di Butera che, seppur apparentemente provvisto di impianto di depurazione, continuava (e continua) –sostengono i finanzieri– a scaricare i liquami all’interno di un canalone adiacente al depuratore che li convoglia direttamente verso il bacino del lago Comunelli le cui acque, oltre a essere utilizzate ai fini irrigui dagli agricoltori della zona, sfociano nella zona di Marina di Butera.
La Procura Regionale della Corte dei Conti di Palermo ha dato così incarico alla Compagnia di Gela di accertare l’eventuale configurabilità di danno erariale con riferimento ad azioni negligenti e/o omissive di soggetti diversi, anche appartenenti alla pubblica amministrazione, correlate alla mancata funzionalità dell’impianto di depurazione del comune di Butera.
I finanzieri, durante le attività investigative, avrebbero anche accertato come la progettazione dell’opera, risalente al lontano anno 1989, abbia avuto diverse correzioni e rielaborazioni per essere adeguata alle prescrizioni di volta in volta imposte dall’Ente Regionale e ritenute necessarie per poter eccedere al finanziamento finale.
Alla luce delle tante anomalie riscontrate e della rilevata mancata utilizzazione dell’impianto, la Compagnia ha segnalato alla Procura Regionale della Corte dei Conti per responsabilità erariale i R.U.P. pro tempore, il progettista e direttore dei lavori, i legali rappresentanti delle imprese riunitesi nell’A.T.I. esecutrice dei lavori, il collaudatore tecnico–amministrativo dei lavori, il responsabile del Settore Tecnico pro tempore del Comune di Butera, i sindaci pro tempore del Comune di Butera, i funzionari della Regione Siciliana pro tempore e in particolare, il dirigente
dell’Ispettorato Regionale Tecnico e i dirigenti del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti.
Commenta articolo