Domani è dunque giornata di cambio orario e, nel passaggio all’ora legale, si ”perderanno” 60 minuti di sonno. Di solito questo comporta disagi biologici dovuti a disturbi del sonno e conseguentemente dell’umore nei primi giorni dopo il cambio orario.
Ma, nonostante questa notte dormiremo un’ora in meno, l’evento viene generalmente percepito positivamente da lavoratori e cittadini. Le giornate, a partire da domani, risulteranno infatti ”allungate”; verranno cioè percepite più ore di luce, in quanto l’inizio delle stesse verrà anticipato di un’ora.
Il cambio orario, varato a livello europeo nel 1996, prende come riferimento per l’entrata in vigore dell’ora legale l’ultima domenica di marzo. I motivi che stanno dietro l’adozione del cambio orario sono da ricercarsi nell’ambito economico. Un’ora in più nel pomeriggio significa infatti posticipare di 60 minuti, nelle ore serali, l’accensione di luci artificiali con minore spreco di energia elettrica e di Co2.
Per ritornare all’ora solare – e avere un’ora in più di sonno ma giornate con meno ore di luce – si dovrà attendere la domenica del 29 ottobre prossimo.
Commenta articolo