Continua il processo in merito alla vicenda che vede imputato l’81enne Giuseppe Valenti, accusato di omicidio colposo. In questi giorni, davanti al giudice monocratico Alessandra Tedde, si è svolta l’udienza nella quale a prendere la parola sono stati due periti, gli ingegneri Andrea Milano e Davide Bonaccolta, per fare chiarezza sulle versioni praticamente opposte tra accusa e difesa.
I due, incaricati dal giudice di accertare la dinamica del sinistro ed eventuali responsabilità, sembrano sollevare ogni colpa dall’anziano Valenti. ”La velocità tenuta dall’automobilista – avrebbero dichiarato i periti – era fra i 42 e i 47 chilometri orari, quindi sotto il limite massimo e ha frenato in un secondo rientrando nei tempi di reazione media. Anche la distanza dal margine destro della carreggiata è stata rispettata, non poteva accostarsi di più perché c’era il marciapiede”.
”La ragazza – hanno aggiunto gli ingegneri – è stata arrotata dall’automobile. Non indossava il casco o se lo indossava non lo teneva in maniera corretta ma non sarebbe cambiato nulla perché la morte è avvenuta per i traumi all’addome, come dicono i medici legali” .
Si tornerà in aula l’11 aprile prossimo. Sarà la volta della requisitoria dell’accusa – pm Manuela Sajeva – e delle arringhe di difesa e parte civile.
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