Il 34enne, pregiudicato, era stato arrestato lo scorso giugno con l’accusa di essere l’omicida del 22enne canicattinese Marco Vinci. Il fatto avvenne tra il 17 e il 18 giugno del 2017, davanti a un pub di piazza Dante, a Canicattì.
Vinci sarebbe intervenuto in difesa di una sua amica, importunata da delle avances poco gradite indirizzatele da Lodato. Sembrava che in un primo momento l’alterco tra i due fosse finito lì, ma Lodato si sarebbe allontanato per prendere un coltello con il quale avrebbe tolto la vita al 22enne.
Per Lodato, dunque, parte ora il processo con rito abbreviato. Il giudice, sempre nella giornata di ieri, ha rigettato la richiesta della difesa di sostituire la misura cautelare del carcere con quella degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
”In sette mesi di detenzione – sosteneva il legale, l’avv. Angela Porcello – Lodato ha mostrato ravvedimento, partecipando anche a programmi di trattamento in carcere e non si ravvisano più le esigenze di custodia cautelare in considerazione del fatto che le indagini sono da tempo concluse ed è già stato fissato il processo”.
Nelle scorse settimane il gip di Agrigento, Alessandra Vella, aveva disposto nei confronti di Lodato il giudizio immediato. Si torna in tribunale il prossimo 26 marzo. Dopo l’esame dell’imputato, sarà la volta del pm Alessandra Russo per la requisitoria. I genitori di Marco Vinci partecipano al processo come parte civile.
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