Diversi, 4 o 5, i colpi di pistola sparati al suo indirizzo. Ferraro ha perso la vita rimanendo riverso sul marciapiede, dietro lo sportello del lato del passeggero di un furgone bianco di sua proprietà. L’uomo, residente della zona, sposato e padre di due bambini, di professione faceva il muratore e lavorava presso il cimitero di Piana Traversa, a Favara.
Immediato l’intervento delle forze dell’ordine, che già ieri si sono mobilitate per avviare le indagini e ricostruire la dinamica dell’assassinio. Sarebbero state acquisite immagini da alcuni sistemi di videosorveglianza, riprese video che stanno venendo analizzate attentamente dagli investigatori. Pare che ad agire sia stato un solo killer, al momento nulla di certo ma non si esclude che possa essere stato un sicario, allontanatosi da via Diaz, da solo, subito dopo l’omicidio a bordo di una Lancia Y.
Naturalmente è stata passata a setaccio l’intera area dove si è consumato l’omicidio, si è alla ricerca di elementi che possano dare indizi per fare chiarezza sull’accaduto. Pare che sul luogo del delitto sia stato rivenuto anche un pacchetto di sigarette.
Intanto, già nella giornata di ieri, sono state interrogate alcune persone. Qualcuno sarebbe stato sottoposto anche all’esame dello ”Stub”, che consiste nell’applicare un tampone particolare che possa rivelare eventuali tracce di polvere da sparo nelle mani di chi abbia utilizzato da poco un’arma da fuoco.
Sarebbero state effettuate anche perquisizioni alla ricerca della utilitaria utilizzata dal killer per allontanarsi dalla scena del crimine.
L’inchiesta sull’omicidio di Emanuele Ferraro è passata alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. L’uomo, pregiudicato, risultava agli occhi degli inquirenti implicato nella cruenta faida che si sta consumando sull’asse Liegi–Favara; i presunti traffici riguarderebbero droga e armi. Ferraro risultava iscritto nel registro degli indagati per il tentato omicidio del favarese Carmelo Nicotra, avvenuto nel maggio del 2017 in via Torino, sempre a Favara.
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