Quella descritta dal presidente è senza mezzi termini una situazione gravissima. La crisi più vicina è quella di Bellolampo, una discarica pubblica inaugurata nel 2013, per la quale le parole di Musumeci sono state ”qui siamo a un punto di non ritorno”. Secondo il Governatore, se nulla cambia, fra un mese buona parte della Sicilia occidentale non avrà più dove conferire i rifiuti.
”La sesta vasca è già colma” ha spiegato Musumeci. Le soluzioni proposte dal presidente della Sicilia sono due: consolidare per trovare un po’ di spazio sempre nella sesta vasca o attivare la settima, operazione che però richiede secondo i tecnici almeno 6 o 7 mesi. Questo procedendo per vie ordinarie. Ecco perché Musumeci ha annunciato che in queste ore chiederà al presidente del Consiglio dei Ministri, Gentiloni, poteri speciali e la dichiarazione dello stato di emergenza ambientale limitatamente a Bellolampo e ai comuni che conferiscono nel sito.
Ma per il resto dell’isola la situazione non è delle più rosee, anzi per il Governatore non è affatto migliore: ”Abbiamo soltanto – ha dichiarato lo stesso – alcuni mesi di tempo, ancora, e le discariche arriveranno al collasso”. Come data indicativa è stato fornito il mese di settembre.
Importante è, dunque, ridurre quanto più possibile il conferimento dei rifiuti nei siti, al momento sono 5mila al giorno le tonnellate scaricate nelle discariche siciliane a fronte di una capienza disponibile di 2 milioni di metri cubi.
Tra le prossime mosse del governo Musumeci quindi l’attivazione di almeno 10 impianti di compostaggio, il porre l’accento sulla indispensabilità della differenziata e il conferimento all’estero – almeno per i prossimi 8–10 mesi,secondo quanto spiegato in conferenza stampa – di parte dei rifiuti, in quanto non ci sono regioni italiane nelle condizioni di assorbire rifiuti da parte di altre regioni. ”Stiamo tentando con un bando pubblico – spiega la più alta carica della Sicilia – di intercettare una disponibilità fra i Paesi stranieri”.
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, Nello Musumeci ha precisato come questa sia di competenza comunale e non regionale, alla Regione la questione compete solo per quanto concerne la pianificazione e il controllo.
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