Al termine della votazione, i nomi dei tre nuovi deputato–questore sono: Giorgio Assenza di DiventeràBellissima, 32 voti; Giovanni Bulla per l’Udc, 30 voti e il grillino Salvatore Siragusa, 28 preferenze. Sette le schede bianche e sei gli onorevoli assenti, 5 dalla maggioranza e Claudio Fava dalla sinistra; non ha potuto votare neppure il capogruppo del M5S, Valentina Zafarana, arrivata quando l’urna era stata già aperta.
La carica di deputato–questore era particolarmente ambita un po’ da tutti i gruppi parlamentari non solo per l’indennità aggiuntiva di 1.500 euro in più ma anche perché chi occupa questo scranno controlla tutto il bilancio dell’Assemblea.
Per quanto riguarda i deputati–segretari, la maggioranza ha dato forza all’azzurro Alfio Papale (Fi), eletto con 36 voti. La seconda preferenza è andata a Nello Dipasquale del PD che ha ottenuto 34 voti a suo favore. Terzo, il pentastellato Stefano Zito, 19 preferenze.
La decisione della maggioranza di ”soccorrere” il PD e Nello Dipasquale ha aperto però una polemica interna allo stesso centrodestra. Dall’ufficio di presidenza resta fuori infatti l’ala di Fratelli d’Italia.
Il gruppo alla guida di Palazzo dei Normanni è adesso ”al completo”. La Sicilia, che ha inizio mese ha conosciuto la squadra di governo Musumeci, conosce adesso anche il presidente di Sala d’Ercole, Gianfranco Miccichè, i due vice – Cancelleri e Di Mauro – e i tre questori e i tre segretari che vanno a completare l’ufficio di presidenza.
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