Maxi sequestro da parte delle Forze dell’Ordine nei confronti di una impresa, con sede a Camastra, avente la gestione della locale discarica. Indagate sette persone. A entrare in azione sono stati i Carabinieri del Nucleo operativo ecologico, collaborati dal personale del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Agrigento.
Il sequestro ha riguardato tutti i beni della società e il sequestro di oltre 2 milioni di euro, inclusi contanti, beni immobili, quote societarie e di altro tipo. L’indagine, avviata nel marzo del 2014, avrebbe portato alla luce un sodalizio criminale che si sarebbe reso responsabile – tra gli altri – del reato di traffico illecito di rifiuti e di numerosi danni ambientali.
Le investigazioni, svolte anche attraverso intercettazioni, avrebbero dimostrato come nella discarica di Camastra venissero smaltiti rifiuti speciali pericolosi – provenienti praticamente da tutta Italia – ma ”declassificati” come non pericolosi.
Ciò sarebbe stato reso possibile grazie all’aiuto di un laboratorio chimico compiacente, sito a Catania, ”in grado di manipolare i risultati delle analisi dei campioni di rifiuto” con conseguente danno oltre che al territorio e all’ambiente, anche ”al servizio pubblico essenziale rappresentato dallo smaltimento dei rifiuti, pericolosi e non, nella provincia agrigentina”.
Questo il parere degli inquirenti. L’indagine è stata coordinata dalla DDA della Procura di Palermo.
Commenta articolo