Un fascicolo d’inchiesta, al momento a carico di ignoti, sarebbe stato aperto dalla Procura della Repubblica di Agrigento per le ipotesi di omissione di atti di ufficio e disastro colposo.
La questione è quella della Cattedrale di Agrigento e del sottostante colle San Gerlando. Gli inquirenti vogliono capire se e a chi risalgono le responsabilità per i presunti ritardi che non solo continuano a rimandare i necessari interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico, ma hanno – di fatto – aggravato un problema di per sé già compromesso.
La struttura infatti, chiusa dal sempre più lontano 2011, da tempo fa tanto parlare di sé e soprattutto delle preoccupazioni legate al rischio crollo del duomo e del sottostante costone del colle San Gerlando. Una grave situazione di pericolo, prima ancora che storico–culturale, per le sottostanti abitazioni ed esercizi commerciali di via XXV aprile.
Ieri mattina la ”visita” dei carabinieri, su mandato proprio della Procura, nei pressi e all’interno della cattedrale. Sul posto i militari dell’Arma di diversi reparti. Il sopralluogo ha avuto come obiettivo quello di setacciare l’intera area, sia all’interno sia all’esterno del duomo. Sono stati effettuati rilievi – con l’ausilio di un drone – anche sulle fondazioni della cattedrale e sul versante della collina che rischia di franare verso la valle.
Per la cattedrale in sé si attende l’apertura del cantiere per la messa in sicurezza. La gara d’appalto era stata aggiudicata dall’Urega, le verifiche preliminari al contratto previste per legge sono in procinto di concludersi e si dovrebbe cominciare con i lavori il prossimo febbraio. Nel corso in una riunione avvenuta in Regione, informa con una nota il Comune di Agrigento, ”L’Assessore regionale al Territorio e Ambiente, Salvatore Cordaro, ha concordato un sopralluogo per l’attività di messa in sicurezza, preliminare anche all’avvio dei lavori. Sono stati chiariti e affrontati dall’Assessore e dall’Ufficio del commissario di governo contro il dissesto idrogeologico i passaggi relativi all’iter che condurrà alla definitiva messa in sicurezza del costone”.
Domani si attende la visita, proprio ad Agrigento, dell’assessore Salvatore Cordaro.
Intanto il duomo, lento ma inesorabile se lasciato ancora in attesa degli interventi, continua costantemente a ”camminare” verso il basso. L’ingresso in una delle cappelle della cattedrale, dal 2011 a oggi, sarebbe ”scivolato” di circa 10 centimetri.
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