Rigorosamente con scenografia ad hoc e costumi in tema, gli ”attori” hanno accolto calorosamente i numerosi presenti che non hanno voluto mancare l’appuntamento con il suggestivo evento.
Le tradizioni di Natale non sono tali se tra queste manca quella culinaria. Ed ecco allora dimostrazioni di lavorazione dell’impasto, naturalmente con quante più mani possibili, come se si fosse in famiglia, per la realizzazione di diverse forme; non potevano mancare nemmeno i legumi, i ceci, uova sode distribuite ai visitatori e anche i meno tradizionali ma altrettanto apprezzati zucchero filato e pop–corn.
Il presepe vivente, oltre a questo, ha visto anche la partecipazione del bestiame tenuto in recinti e stalle sotto l’occhio vigile dei piccoli pastori, anche questi in costume.
E per non farsi mancare proprio nulla, c’era anche chi si dedicava al cucito e all’uncinetto.
In villa Ambrosini, ieri, anche il parroco della chiesa dei S.S. Pietro e Paolo, don Marco Damanti, il quale non ha mancato di benedire i presenti e condividere con loro momenti di gioia e comunitari.
A organizzare il tutto il CIF –Centro Italiano Femminile – di Favara, presidente Antonella Morreale, che ha realizzato una occasione per riunire la comunità. L’evento non finisce qui, altri appuntamenti con il presepe vivente si susseguiranno fino al prossimo 6 gennaio.
Questa iniziativa rientra all’interno del cartellone degli eventi natalizi previsti dal Comune di Favara.
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