Una situazione che genera dunque notevoli differenze dei costi addebitati in fattura tra le due tipologie di utenti. E come questo sia possibile, la Federconsumatori se lo chiede e non riesce a capire. La domanda la girano – con una lettera – al sindaco di Favara, Anna Alba, al presidente dell’Ati, Vincenzo Lotà, e al presidente di Girgenti Acque, Marco Campione.
”La famigerata ‘convenzione’ – scrivono – prevedeva l’allineamento della tariffa attraverso la normalizzazione del sistema”, cioè l’installazione dei contatori. Un’operazione– spiegano dall’associazione– che ”avrebbe consentito un risparmio in termini di costo del servizio idrico a carico della collettività”.
Federconsumatori cita inoltre le sentenze emesse dai giudici di pace, secondo le quali il prezzo delle fornitura deve riferirsi al consumo effettivo e non può essere determinato da altri criteri oltre ”alla reale situazione”.
E la reale situazione, secondo il quadro dipinto dalla Federconsumatori, è che a Favara c’è chi paga la bolletta idrica forfettariamente e chi in base a quanto consuma, di fatto ottenendo un risparmio rispetto ai primi e che invece dovrebbe essere di tutti.
”Ci chiediamo come sia possibile – concludono dall’associazione – che il sindaco Alba nella sua veste, ancorché nella sua qualità di membro del consiglio direttivo dell’Ati, possa da un lato effettuare il controllo sulla gestione del servizio idrico e dall’altro non permettere l’allineamento della tariffa al comune da lei amministrato”.
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