A sostenerlo sono i suoi legali, gli avvocati Diego Galluzzo e Calogero Petix, che attaccano gli accusatori dell’imprenditore agrigentino.
La Gaipa, ricordiamo, è stato arrestato tre settimane fa e posto ai domiciliari con l’accusa di estorsione. Due suoi ex dipendenti lo hanno denunciato in quanto, a loro detta, costretti a restituire parte dello stipendio mensile, compresi gli 80 euro del bonus Renzi. A ”incastrare” La Gaipa, se così si può dire, c’è una registrazione fatta da uno dei due ex dipendenti e consegnata agli inquirenti a poche settimane dalle scorse regionali del 5 novembre. In questa registrazione si parlerebbe delle modalità e delle cifre da consegnare, quasi la metà dello stipendio.
Adesso i due avvocati dell’imprenditore 42enne parlano di complotti e invidie elettorali e ricorrono al tribunale del Riesame che nelle prossime ore depositerà l’ordinanza di conferma o annullamento all’ordinanza firmata dal gip Stefano Zammuto. Proprio sui tempi di consegna del nastro vogliono battersi gli avvocati, dimostrando ai giudici che dietro alla denuncia potrebbe esserci un complotto politico.
Coinvolto nella vicenda, anche se in maniera più lieve, il fratello di Fabrizio, Salvatore, a cui è stato imposto il divieto di dimora ad Agrigento.
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