La normativa infatti impone alla pubblica amministrazione di assumere in ogni ufficio, alla sola condizione che sia dotato di centralino telefonico, un privo della vista abilitato alle funzioni di centralinista telefonico.
La vicenda del signor Di Lio prende inizio nel lontano 2010. In tutti questi anni c’è stato un contenzioso tra l’Ente Comune di Bivona, rappresentato dall’ormai ex sindaco Giovanni Panepinto, e l’Unione Ciechi D’Europa di Agrigento, rappresentata da Lillo Cinquemani, a cui Di Leo si era rivolto.
Lillo Cinquemani, Presidente Provinciale della sez. Ucde di Agrigento, in numerose occasioni ”aveva invitato il sindaco Giovanni Panepinto a ottemperare agli obblighi di legge, ma l’ex sindaco –ci dice Cinquemani– non si è mai presentato. A parole dichiarava impegno per la sua gente e per i cittadini –afferma Cinquemani– nei fatti ha preso in giro tutti agendo in mala fede contro il diritto al lavoro del disabile suo concittadino”.
Già nel giugno del 2016 arrivava il provvedimento coatto dell’Assessorato che imponeva al sindaco di procedere all’avviamento al lavoro del Sig. Di Lio. Provvedimento a cui non è stato dato seguito. ”Il motivo della mancata assunzione da parte de Comune di Bivona alla fine –ci dice Cinquemani– era da ricercarsi nel limite di età, limite che però secondo la L. 127/97 non è più previsto”.
”Non si esclude che adesso –ci dicono dall’Unione Ciechi d’Europa di Agrigento– l’ex sindaco Giovanni Panepinto potrebbe essere ritenuto responsabile del danno arrecato alla vita di una persona disabile”.
Il provvedimento del giudice finalmente garantisce il diritto al lavoro di questa persona. Un piccolo sigillo che rappresenta una grande vittoria per un uomo già provato a causa della sua disabilità alla vista e che, dopo tutto quello che ha dovuto passare e lottare in questi anni, dovrà ottenere quello che gli spetta di diritto, ovvero l’assunzione quale centralista non vedente presso il suo Comune.
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