”La crescita esponenziale dei casi di decesso per tumore, nell’area di Naro e dintorni, non può essere sottaciuta – scrive Brandara. Lasciare che tutto scorra nel silenzio ci rende responsabili di quelle morti, responsabili di non aver denunciato a gran voce e non aver evitato quella escalation di perdita di vite umane”.
”Bisogna con forza chiedersi perché stia accadendo tutto questo, per quale motivo la salute e la vita di tanta gente venga minata ed erosa giorno dopo giorno – continua il commissario Irsap –, se e quali siano le responsabilità e di chi, quali interessi possano ruotare intorno a questa strage subdola e silenziosa”.
L’ex prima cittadina narese ribadisce inoltre come ci siano zone dove l’incidenza è maggiore a causa di agenti tossici presenti in queste aree. Problema, sostiene Brandara, non esente da biechi interessi economici.
”Non vorrei che dietro le cause di tanti morti possano celarsi trame e interessi economici – si legge infatti nella nota. Bisogna essere consapevoli del fatto che taluni veleni, inghiottiti dal suolo, hanno un impatto devastante sulle falde acquifere e, con effetto domino, sulle nostre coltivazioni e nell’uso domestico delle acque”.
La soluzione proposta è quella di uno sforzo congiunto dei sindaci del circondario per analizzare e approfondire la questione. ”Potrà essere una tavola rotonda a cui invitare esperti e amministratori per fare uno screening, capire quanto, in una particolare zona, inquinanti chimici, cause ambientali e predisposizioni genetiche siano responsabili della patologia del secolo” –continua l’ex deputata regionale.
Il commissario Irsap si dice disponibile a organizzare il confronto per identificare eventuali speculazioni e per intervenire con dati alla mano. ”Dobbiamo pretendere di fare qualcosa che intervenga sul territorio – conclude Brandara. Sarà un atto di prevenzione, di tutela, di civiltà e di profondo amore per i nostri figli”.
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