È l’operazione ”Giano Bifronte” condotta dai finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Agrigento agli ordini del comandante provinciale Fabio Sava sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, pm Andrea Maggioni.
Gli inquirenti avrebbero scovato un modus operandi esercitato dalla S.r.l. Intersystem per consentire agli imprenditori di accedere ai finanziamenti erogati dall’Irfis Finsicilia, ente che delibera il finanziamento sulla base dei progetti presentati e sulla loro sostenibilità da parte dei richiedenti.
Il tutto è stato reso noto questa mattina al Tribunale di Agrigento, sede della Procura, alla presenza dei già citati Sava e Maggioni, nonché del Procuratore Capo Luigi Patronaggio. Volto principale dell’inchiesta, denominata come detto ”Giano Bifronte” a causa della doppia faccia dei fatti di corruzione contestati, è Antonio Vetro che insieme al suo socio Paolo Minafò sono i personaggi che stanno dietro alla Intersystem.
Per gli inquirenti tra loro e gli imprenditori avrebbero fatto da intermediari Angelo Incorvaia e Valerio Peritore della società Omnia, mentre Nicola Galizzi e Patrizia Cristofalo avrebbero agito come consulenti a Palermo.
Secondo le ricostruzioni gli imprenditori, per la maggior parte di Canicattì, pattuivano con gli intermediari e con la Intersystem una percentuale del fondo a cui volevano accedere. L’operazione vede in totale 28 persone indagate; 2 le custodie cautelari in carcere, 5 gli arresti domiciliari e 10 gli obblighi di soggiorno, per un giro corruttivo e ideologicamente falso di oltre 9 milioni di euro.
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