Del caso se ne è occupata anche l’associazione MareAmico Agrigento che scrive come in quella giornata ”una centralina di sollevamento di Porto Empedocle si è bloccata e ha vomitato tonnellate di liquami concentrati nel torrente Re, in località Lido Azzurro”.
”Il quantitativo di liquami arrivato nel torrente e quindi in mare – continua Claudio Lombardo, responsabile di MareAmico, – è stato così elevato che evidentemente ha provocato un inquinamento tale da portare a morte migliaia di pesci, che abbiamo trovato senza vita lungo il canale di scolo e nel mare prospiciente”.
Il giorno dopo i liquami hanno continuato a risiedere nella spiaggia, come testimonia il supporto visivo fornito dall’associazione. ”Ciononostante – afferma Claudio Lombardo – la balneazione non è stata impedita”.
E mentre MareAmico chiede il perché dello sversamento e delle conseguenze a esso correlato, lo stesso sabato arrivava in merito una nota di Girgenti Acque che comunicava la rilevazione di un guasto alla condotta di mandata forzata a servizio dell’impianto di sollevamento di lido Azzurro a Porto Empedocle.
”Il guasto verificatosi all’interno di una camera di manovra a valle dell’impianto di sollevamento non ha consentito – si legge nella nota – l’attivazione dell’allarme alla centrale operativa. I reflui fuoriusciti dal guasto della condotta si sono accumulati in una camera di manovra e attraverso lo scarico della stessa si sono sversati nel torrente Re e successivamente nell’arenile limitrofo allo stabilimento balneare ”Kenia””.
La società aveva inoltre fatto sapere che i suoi tecnici erano già intervenuti per la riparazione del guasto, che erano in corso i lavori di asportazione dei reflui sversati sull’arenile e che dopo questa manovra, se le analisi sul campione prelevato dalla zona fossero risultate superiori ai valori delle concentrazioni di soglia di contaminazione, si sarebbe proseguito con le opportune procedure.
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