Dopo la misura cautelare dei domiciliari imposta lo scorso 19 maggio dal Gip Alfonso Malato e la conferma arrivata nei giorni scorsi dai giudici del tribunale del Riesame, si tenta adesso l’ultima spiaggia attraverso il ricorso in Cassazione.
Stiamo parlando di Salvatore Lupo, 41 anni, ex presidente del consiglio comunale di Favara, e la moglie Maria Barba, 35enne, che chiedono, attraverso il loro legale l’avvocato Domenico Russello, ai giudici ermellini l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare.
Lupo è il principale indagato nell’inchiesta ”Stipendi spezzati”, condotta dai Carabinieri di Licata e coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento. Le indagini dei militari avrebbero portato alla luce una presunta organizzazione, capitanata proprio dall’ex presidente del consiglio comunale, finalizzata a estorsioni nei confronti dei dipendenti della cooperativa ”Suami”. L’inchiesta conta in totale 8 indagati, 4 dei quali raggiunti da misure cautelari.
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