Durante l’interrogatorio di garanzia si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Parliamo del licatese Cristoforo Famà, il 35enne rimasto coinvolto insieme ad altre sei persone nell’ambito dell’operazione ”Pacchi.it” condotta dai carabinieri della Compagnia di Licata e della locale Stazione e coordinata dal pm Alessandro Macaluso.
Le indagini, partite nel 2016 dopo diverse denunce, hanno permesso di portare alla luce una presunta banda che agiva su siti internet di compravendita truffando gli acquirenti.
Famà era stato posto agli arresti domiciliari. Altre sei le persone coinvolte: tre vennero raggiunte da obblighi di dimora, altre tre da obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
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