”Da tutti i lati si sollecita il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua risolvendo il contratto con l’attuale gestore privato accusato di inadempienze e inottemperanze. Facile a dirlo, difficile ad attuarlo”.
A parlare è il consigliere comunale del PD di Favara Calogero Castronovo che continua: ”Nessuno, infatti, pone sull’altro piatto della bilancia le soluzioni necessarie. Ma come si può tornare alla gestione pubblica –chiede Calogero Castronovo– se il Comune non ha sorgenti proprie né tantomeno potabilizzatori e se le condotte che partono da Santo Stefano di Quisquina non sono nella sua disponibilità? Facile fare demagogia non avendo responsabilità alcuna sugli eventuali atti da compiere. Se si vuole effettivamente pubblicizzare l’acqua –continua– bisogna fare pressione sulla Regione, l’unica istituzione in grado di legiferare e di dare un nuovo corso alla gestione dell’acqua in Sicilia. Polemiche, prese di posizioni, comunicati non servono a nulla”.
Per il consigliere Castronovo l’unico appello che si può lanciare è quello di far rispettare la riduzione delle tariffe (competenza che spetta ai sindaci) e installare i contatori per pagare tutti in base agli effettivi consumi.
”Pagando tutti –dice Castronovo– è ovvio che si pagherà di meno. Per quanto riguarda i disagi di questi giorni –conclude– si potrebbe studiare un sistema, che spetta in ogni caso all’assemblea dei sindaci, per ridurre i costi della bolletta proporzionalmente ai giorni di ritardo dell’erogazione idrica”.
Commenta articolo