La proposta di far pagare il tributo ai turisti era stata avanzata dal commissario straordinario del comune di Agrigento, Luciana Giammanco.
Ad aula Sollano, però, il provvedimento è stato respinto con nove voti contrari e otto favorevoli.
Secondo i contabili del Comune, la tassa avrebbe portato nelle casse dell’Ente circa cinquecento mila euro.
Il non aver introdotto la tassa fa tirare un sospiro di sollievo agli albergatori della città dei Templi che si erano detti contrari.
Gli stessi, in una nota, apprezzano la scelta adottata in consiglio comunale definendola come “grande senso di responsabilità manifestato dai consiglieri, contrari e astenuti”.
Gli otto membri di aula Sollano che erano a favore della tassa di soggiorno, invece, vengono invitati dagli albergatori al dialogo e confronto per la programmazione condivisa dello sviluppo turistico della città.
Gli albergatori agrigentini comunque tengono a precisare che gli introiti derivanti dalle imposte di soggiorno non devono servire a colmare i buchi di bilancio ma a potenziare le risorse destinate al settore turistico.
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