Nello scorso mese di settembre il direttivo del Partito Democratico dopo circa 11 mesi dal passaggio del sindaco Manganella al partito di Renzi ha sfiduciato lo stesso primo cittadino, che comunque rimane un esponente del Partito Democratico.
In occasione dell’incontro di sabato scorso a Palazzo Cafisi bastava leggere la lista delle personalità invitate per capire la profonda rottura tra l’amministrazione comunale e il PD favarese.
A dibattere sui problemi del centro storico cittadino infatti sono stati chiamati il segretario provinciale del partito, Zambito, i deputati nazionale e regionale, Moscatt e Panepinto, e la Vicepresidente della Regione, Lo Bello.
Assenti, perché non invitati, il sindaco Manganella e l’assessore Vita. Presente a fine incontro, anche se non invitata, l’assessore Chianetta, facente parte del direttivo regionale del partito.
Divorzio istituzionale che dopo circa tre mesi dalla sua ufficializzazione viene ancora una volta ribadito dal segretario locale del PD, Carmelo Vitello.
Dei rapporti tra il sindaco Manganella e il PD, su esplicita domanda, risponde anche il deputato nazionale Tonino Moscatt.
Quest’ultimo, tuttavia, offre la propria “disponibilità istituzionale a lavorare con questo sindaco per le cose che possono essere utili alla città, ma la Politica è un’altra cosa.” – ha detto Moscatt ai nostri microfoni.
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