Lo slogan scelto dalle due Confederazioni è: ‘Così non va!’ per esprimere contrarietà circa le scelte del governo e sostenere le proposte sindacali in merito alla riforma della Pubblica Amministrazione, Jobs Act, Legge di Stabilità e Politica economica.
Anche Agrigento ha aderito alla protesta nazionale.
La manifestazione ha preso inizio da piazza Cavour, da cui è partito un corteo, per concludersi a Porta di Ponte, dove si sono tenuti i comizi conclusivi dei Segretari Generali Provinciali di CGIL e UIL Massimo Raso e Aldo Broccio.
Secondo le due sigle sindacati il Jobs Act e la legge di Stabilità non prevedono misure per rilanciare il lavoro e l’economia.
“Noi –dicono– continuiamo a ritenere che ci siano tutti i termini perché il governo cambi le politiche sul lavoro.”
L’obiettivo dello Sciopero è quello di rideterminare le condizioni per un cambiamento delle politiche sul lavoro, per un confronto serio sulle prospettive e un equilibrio tra norme sul lavoro e sulla sua creazione.
“Se il governo tira dritto, noi troveremo le forme nella tradizione del sindacato per continuare la mobilitazione.”
Lo sciopero di oggi è stato anche indetto per stimolare gli investimenti.
“Il nodo fondamentale per ‘cambiare verso’ –dicono– sono gli investimenti che in Italia da 20 anni scendono.”
Nella manifestazione di Agrigento hanno trovato spazio anche le questioni “agrigentine”, il dramma dell’occupazione, dei precari e dei giovani. Le crisi che hanno segnato l’Italcementi, le Terme, i Forestali e la formazione professionale.
CGIL e UIL avanzano, inoltre, alcune proposte come: l’universalizzazione degli ammortizzatori sociali; aprire rapidamente la contrattazione nei settori pubblici; investire realmente in vere politiche attive per il lavoro e contrastare la lotta alla corruzione, all’evasione, agli sprechi, agli appalti al massimo ribasso.
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