La funzione religiosa è stata anticipata dal consueto omaggio floreale dei Vigili del Fuoco al simulacro della Vergine posto sulla facciata laterale dell’edificio di culto.
Durante l’omelia il pastore della Chiesa agrigentina, alla presenza delle autorità e dei tanti fedeli, ha fatto un forte richiamo agli agrigentini.
“Una città che i suoi abitanti non riescono a volere bella è una città senza identità” – ha tuonato l’Arcivescovo.
Don Franco, dal pulpito, ha parlato anche della recente classifica sulla qualità della vita stilata dal quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” che rilega la Provincia di Agrigento all’ultimo posto.
“Agrigento è abitata da agrigentini? Qualche volta viene il dubbio. – ha detto l’Arcivescovo – Mi è venuto anche ultimamente quando ci siamo trovati ultimi in classifica. Nessuna reazione, come se la cosa – ha aggiunto – riguardasse altri.
Forse dovremmo tutti riprendere in mano la grammatica – ha continuato – per ricordare che i verbi non si coniugano soltanto al passato, ma anche al presente e al futuro. Nella grammatica agrigentina invece – ha detto ancora don Franco – sembra che esistano solo i verbi al passato. Guardiamo avanti. Questa città ci chiede il futuro.”
Tra le righe delle parole pronunciate dall’Arcivescovo durante l’omelia si legge un chiaro invito agli agrigentini a valorizzare la propria città e a mettere da parte la rassegnazione e l’indifferenza che influiscono negativamente sullo sviluppo sociale ed economico del territorio.
E anche a Favara l’arciprete Don Giuseppe D’Oriente, nella sua omelia in Chiesa Madre, alla presenza delle autorità cittadine, ha parlato delle difficoltà economiche in cui versa un’ampia fetta della popolazione.
Don Giuseppe ha invitato la classe politica a prendere il dovuto dai cittadini soffermandosi sull’impossibilità di molti a pagare le tasse.
L’arciprete, ha poi parlato del compenso spettante ai rappresentanti della politica e in merito ha posto alcuni quesiti, come ad esempio se i soldi percepiti siano in qualche misura equiparabili ai sacrifici che i cittadini fanno per riuscire a pagare le tasse.
Don Giuseppe D’Oriente ha anche affrontato la questione relativa alla discordanza che c’è tra i lauti tributi versati dai cittadini e i servizi resi agli stessi.
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