Nella notte è stata sgominata la banda il cui business era il narcotraffico tra Albania e Italia, dal Piemonte alla Sicilia.
24 le richieste di custodia cautelare. 12 gli indagati in stato di libertà. Le accuse sono traffico internazionale di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi.
A effettuare l’operazione alle prime ore dell’alba i carabinieri dei Comandi Provinciali di Agrigento e Torino.
L’ articolata attività investigativa partita nel 2011 dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Agrigento, ha coinvolto le Procure (D.D.A.) di Palermo e Torino e ha portato alla disarticolazione di una pericolosa banda di narcotrafficanti.
In Sicilia troviamo uno dei personaggi chiave dell’organizzazione criminale: Giorgio Camarda, 36 anni, residente a Palermo, titolare di una concessionaria con sedi nel capoluogo siciliano e a Torino, utilizzata dall’organizzazione come deposito dello stupefacente e come canale di trasporto proprio utilizzando le bisarche cariche di autovetture della concessionaria verso il nord Italia.
Le autovetture trasportate, oltre a nasconderci la droga, venivano utilizzate anche in via occasionale come pagamento della “merce”.
Sulla bisarca venivano caricate diverse macchine, ma all’interno di una di queste, collocata per ultima e diversa per tipologia da tutte le altre, veniva collocata l’eroina, la cocaina, la marijuana e l’hashish.
L’ignaro autotrasportatore conduceva quindi il carico nel capoluogo piemontese ove ad attenderlo all’interno di una concessionaria, anch’essa del tutto inconsapevole, trovava i “galoppini” dei narcotrafficanti.
Un sistema originale che non è sfuggito però ai carabinieri che sono riusciti, lo scorso mese, a intercettare il carico seguendone ogni movimento fino all’arrivo nel capoluogo torinese.
A gestire l’organizzazione sul versante torinese, Andrea Puntorno, 37 anni, di origini agrigentine ma da anni a Torino.
L’uomo gestiva i suoi traffici illeciti attraverso i suoi vice come Davide Moscatiello, 37 anni, e Fabrizio Angotti, 35 anni, entrambi torinesi.
Tra le persone di fiducia di Puntorno anche Massimo Giuliani, 41 anni, di origini campane e domiciliato a Torino.
Per l’approvvigionamento della sostanza stupefacente Puntorno agiva in collaborazione con soggetti stranieri legati all’organizzazione, controllati a loro volta da Emiliano Pernoci, 38 anni, albanese ma da anni residente in Italia.
Il sodalizio controllava una buona fetta dello spaccio di sostanze stupefacenti nella città di Torino trovando la connivenza anche di alcuni soggetti dalla storica caratura criminale.
Tra questi soprattutto Maurizio Albertin, di 54 anni, da anni protagonista di importanti vicende criminali nel capoluogo piemontese.
L’operazione si è conclusa con l’arresto di 22 soggetti, di cui 16 sono stati catturati a Torino e 6 in Sicilia. Due soggetti risultano allo stato irreperibili.
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